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Spazio al Gesto – avvio all’attività motoria per bambini e ragazzi con disabilità visiva

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completato

Pubblicato da:

Regione:

Lombardia

Città:

Gallarate

Provincia:

Varese

Contatto di riferimento:

segreteria@sportrealeyes.it

Categoria:

Disabilità

Il progetto è completato e la possibilità di donare è conclusa. Se vuoi puoi sempre sostenere l'Associazione.

Il progetto è completato e la possibilità di donare è conclusa. Se vuoi puoi sempre sostenere l'Associazione.

Il progetto

Progetto di sport di base per promozione e introduzione all’attività sportiva per giovani con disabilità sensoriale visiva.

Quante ore al giorno si muove un bambino dai 5 ai 14 anni che ci vede? E uno cieco? La risposta a questa domanda “maestra” ci ha portato a sviluppare il progetto Spazio al Gesto.

Finalità del progetto:

Avviare al movimento e all’attività sportiva bambini e ragazzi con minorazione visiva dai 5 ai 14 anni.

Gli studiosi smentiscono l’idea che prima iniziamo a insegnare qualcosa e meglio i bambini la impareranno. Nessun dato infatti dimostra i vantaggi di un’alfabetizzazione anticipata che, anzi, può far sviluppare nel tempo sentimenti di inadeguatezza, ansia e confusione. Al contrario, secondo numerose ricerche, il gioco libero sarebbe il mezzo naturale attraverso il quale i più piccoli educano loro stessi imparando a cooperare.
In virtù di tale conoscenza vengono individuate come finalità uniche della proposta Fare sport seguendo semplici ma indispensabili ingredienti: ‘muoversi’, ‘sperimentare’ ‘socializzare’ e ‘divertirsi’.

Per un bambino che non vede è faticoso apprendere quegli schemi motori che chi vede impara semplicemente guardando e imitando gli altri, il concetto stesso di ‘corsa’ o di ‘salto’ può risultare difficile da comprendere per chi ha una disabilità visiva. E’ fondamentale quindi mettersi in gioco in prima persona per acquisire competenze fisiche, psichiche e sociali, indispensabili per l’inserimento di ciascun individuo nel proprio contesto ambientale.

Quel bagaglio motorio si rivelerà utilissimo per avvicinarsi a una disciplina sportiva e soprattutto concorrerà alla capacità di muoversi e raggiungere l’autonomia nella vita quotidiana, abbattendo le più classiche tra le barriere culturali che ancora troppo spesso dividono chi vive al buio da chi vede.

I momenti condivisi nel campo d’allenamento danno inoltre origine a belle amicizie e, appena fuori dallo stesso, siedono e osservano tanti genitori che, nel confronto costruttivo tra di loro, si scambiano notizie e informazioni sul mondo della cecità. Così il centro sportivo in cui gli allenamenti hanno luogo è teatro di crescita per i giovani e zona fertile per il confronto tra le numerose famiglie che si trovano ad affrontare nel quotidiano le difficoltà di un figlio che non vede.

Metodologie:
I corsi proposti attingono per gran parte dei propri contenuti e metodi dall’atletica leggera rivolta alle categorie giovanili, che contiene pochi elementi gesto-specifici e molti elementi motori di base. Si ritiene infatti che sia lo sport che più di tutti permette di sviluppare quegli schemi motori primari (correre, saltare, lanciare) che potranno tornare utili anche nelle attività della vita quotidiana.
La regola base del corso è sperimentare: si attinge quindi ampiamente dalla didattica di base di molti sport quali calcio, basket, judo, baseball, tennis ed altri, mantenendo peraltro aderenza a un principio fondamentale, evidenziato dalle neuro scienze, per cui una proposta “multi sport” è di gran lunga più adatta allo sviluppo motorio e cognitivo del partecipante, nelle prime fasce d’età.

Questo progetto mira a educare all’inclusione, a stimolare i ragazzi con deficit visivo a muoversi in primis ed eventualmente praticare delle discipline sportive.

Un’ulteriore azione significativa del progetto è quella di fare cultura tra i giovani e offrire importanti strumenti per i professionisti del domani. Accanto ai responsabili tecnici e organizzativi afferenti allo staff Real Eyes Sport, un numero considerevole di studenti scende infatti in campo per accompagnare i partecipanti. Alunni delle scuole superiori e di facoltà di scienze motorie, della neuropsicomotricità infantile, della riabilitazione, dell’educazione e della formazione hanno accesso a un’esperienza di tirocinio arricchente e orientato ad accrescere le competenze riguardanti la costruzione di una società inclusiva, a partire dall’esperienza ludico-motoria.

L’associazione ha all’attivo 11 poli di allenamento in tutta Italia e opera per avviarne altri in nuove città per permettere a sempre più giovani e giovanissimi con disabilità visiva di avvicinarsi allo sport.

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